martedì 1 settembre 2009

Il cane che si morde la coda.

L’ illusoria maggiore giustizia retributiva degli operai, e di tutti i lavoratori dipendenti in genere, derivante dal legare una parte del salario alla produttività è un imbroglio.

Produrre di più avrebbe senso se si consumasse di più. Ma oggi il sistema consumistico sfrenato del libero mercato che è alla base del capitalismo è fallito.

Il livello di guardia di non ritorno del consumismo è stato superato. Le risorse del nostro pianeta non sono infinite ed oggi la dura legge della natura ci ha aperto gli occhi, ci ha fatto risvegliare dal sogno e ci ha richiamato alla dura legge della realtà:  la folle, insensata corsa al consumismo sfrenato, le leggi del mercato che pretenderebbero una illimitata crescita dei livelli di consumo come se le risorse alle quali attingere fossero illimitate, è finita. Siamo al capolinea anche se qualcuno ci vuol far credere che è solo un breve, transitorio periodo di pausa prima di ripartire come prima e più di prima. Ma non è così, a meno che quella enorme massa di popolazioni che hanno avuto accesso a livelli di benessere mai conosciuti prima nella loro storia decidano di rinunciarvi e ritornare nelle privazioni, nelle condizioni di  sfruttamento e ai livelli di povertà di prima.

La politica per favorire aumenti indicizzati dei salari, fino ai redditi di 150 mila euro, abolendo l’assurda e antistorica inflazione programmata, per almeno due,tre anni metterebbe in circolazione  molta più carta moneta rispetto al rapporto deficit/debito pubblico, sprigionando una specie di svalutazione indotta e controllata dell’euro e, inoltre, facendo risalire i prezzi ed il tasso d’inflazione verso il 2 - 3% ed allargando inesorabilmente la fascia dei diseredati, coloro che vivono al di sotto della soglia di povertà. E’ il rischio da correre ed il prezzo da pagare per tentare di far girare la ruota della ripresa dei consumi interni e delle esportazioni verso i paesi più forti economicamente di noi: Germania, Stati Uniti, Giappone e paesi asiatici emergenti.

Un cane che si morde la coda, appunto !!

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